Rocco Chinnici e l’impegno antimafia

36 anni fa l’omicidio del magistrato: intervista all’autista Giovanni Paparcuri

Rocco Chinnici 1

Il magistrato Rocco Chinnici arriva a Palermo quando si era consumata la prima guerra di mafia: l’omicidio di un boss locale (1966) e la strage di viale Lazio (1969): uomini vestiti con uniformi di polizia (appartenenti a differenti famiglie mafiose) si intrufolano negli uffici del costruttore Girolamo Moncada, che si trovano in viale Lazio e che sono il covo del boss Michele Cavataio, soprannominato il Cobra, capo della famiglia dell’Acquasanta e reputato colpevole di aver dato il via alla prima guerra di mafia.

I primi processi di mafia istruiti dal giudice Chinnici saranno quello per l’omicidio del boss locale Francesco Mazzara e la strage di viale Lazio. Da qui a partire dal 1970 si occuperà del fenomeno mafioso, degli intrecci tra “uomini d’onore” e politici e imprenditori.

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Mostre, Palermo: “Dal reale al virtuale, andata e ritorno” Fatti un selfie coi selfie di Giampaolo De Filippi

Tre autoscatti, o meglio: tre selfie. Sono le opere pittoriche en plein air che dal 15 al 30 maggio saranno esposte sulla facciata di Palazzo Bonocore e visibili quindi 24 ore su 24. Si tratta dell’esposizione dal titolo “Dal reale al virtuale, andata e ritorno” dell’artista leccese Giampaolo De Filippi, docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. La mostra di De Filippi fa parte del progetto “Ballarò tra storia, cultura, tradizioni e linguaggi di strada”, promosso dall’associazione Officina Ballarò, inserito nell’elenco dei grandi eventi di Palermo Capitale della Cultura 2018, con la collaborazione di iWorld e Radio Off.

Il Palazzo Bonocore ospiterà sulla facciata le tele in acrilico, di centimetri 155 x 335 ciascuna, poste a ridosso delle persiane del primo piano dell’edificio del XVI secolo, che si affaccia sul cortile del Palazzo delle Aquile sulla storica fontana Pretoria, detta della Vergogna, realizzata dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani fra il 1552 e il 1555, e la chiesa Santa Caterina del 1566-1596.

Agli occhi dello spettatore si aprirà un affascinate gioco di atmosfere dovute da una parte allo spettacolo di questi gioielli monumentali che offre la città, dall’altra al pensiero sofisticato dell’artista che punta al mondo dei Social, e che quindi ci riporta al momento attuale, contemporaneo attraverso le sue tele, che rappresentano agli occhi di chi vi assiste, a quella che ormai è diventata una routine del mondo virtuale che vede protagonista la gente comune e non solo, cioè la smania di mostrarsi attraverso i selfie pubblicati sui vari social.

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Immagini on, la rubrica di fotografia: gli scatti di Charley Fazio

«La fotografia è anche un insieme di elementi fortunosi e fortunati. Se ami la Fotografia essa ti ricompenserà. Sempre.».

È questo il punto di vista di Charley Fazio, palermitano, fotografo, geologo, che ha vissuto la sua infanzia a Galati Mamertino, in provincia di Messina. «L’amore per la mia terra e per l’arte mi hanno accompagnato fin dall’adolescenza e poi gradualmente mi sono addentrato sempre più nel mondo della fotografia».

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PALERMO, MESSAGGIO INTIMIDATORIO DAVANTI ALLA SCUOLA FALCONE

Giovanni Falcone

Stamattina, davanti alla scuola Falcone, nel quartiere Zen di Palermo, il custode ha trovato un uccello con la testa mozzata. Si tratterebbe per gli investigatori di un messaggio intimidatorio. Sul posto indaga la polizia.

Pochi giorni fa, proprio nella scuola intitolata al giudice simbolo della lotta alla mafia, è stato danneggiato il busto che raffigura Falcone. In particolare, la statua è stata decapitata e la testa è stata utilizzata per sfondare una vetrata.

Non è la prima volta che la scuola Falcone subisce danneggiamenti: è successo anche negli anni scorsi, tanto che erano state installate le videocamere, che adesso non sono funzionanti.

Intanto questo pomeriggio il ministro dell’Istruzione Fedeli incontrerà Daniela Lo Verde, preside dell’istituto Falcone.

Nel frattempo, la polizia di Palermo attraverso la visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza è risalita al responsabile del danneggiamento di un cartellone che ritrae i due giudici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in piazza Giovanni Paolo II, davanti alla scuola De Gasperi. A causare il fuoco, un clochard con disturbi psichiatrici. L’uomo è stato immortalato dalle telecamere mentre spegneva una sigaretta sul cartellone. Adesso è stato denunciato per danneggiamento.

Serena Marotta

(13 luglio 2017)