Seduttrice

L’illusione è dietro un battito
ti aspetta in silenzio, in un angolo

È paziente, sa ascoltare
ti solleva come in uno sguardo,
quando viene catturato dalla curiosità
è come guardare dei palloncini colorati
che fluttuano nell’aria accarezzati dal vento

ti prende per mano e dolcemente ti porta lontano
ti regala il respiro di un’aria incontaminata
Il soffio leggero di parole sussurrate
ti regala il sogno di una carezza sincera,
il desiderio di abbandonarsi
con le spalle sulla sabbia bollente

L’illusione ti fa ascoltare parole nuove
ti ride in faccia
ma gli occhi sono chiusi,
le orecchie stordite dalla melodia vigliaccamente ruffiana

Perfida, ti seduce
in un gioco di atmosfere
Ti distrae con nuovi sapori, odori e immagini
ti afferra, ti scuote, gioca

L’illusione è maestra di canto.
È l’orchestra che accompagna la voce solista
in un eco

Serena Marotta (14.17, 1 novembre 2010)

Vapore

Vorrei essere un sogno
per accarezzare i tuoi pensieri
quelli belli, quelli brutti

vorrei essere una nota
per accompagnare con il mio suono
i tuoi passi leggeri, sicuri

vorrei essere il vapore
che avvolge il tuo corpo
tra il profumo del bagnoschiuma

vorrei essere un pezzo di carta
per custodire le tue parole

vorrei essere come il giocattolo
che hai amato tanto nella tua infanzia,
quello che si conserva e non si butta mai

vorrei essere una posata
per sfiorare le tue labbra

vorrei essere l’album per le tue fotografie
per proteggere i ricordi
e aggiungerne di nuovi giorno dopo giorno

vorrei rimanere intrappolata nel tuo sguardo fiero
e dondolarmi in un tuo abbraccio

vorrei essere ciò che tu desideri che io sia
per non deluderti mai

Serena Marotta

16.52
30 ottobre 2010

Lampedusa, il riscatto con “O’Scià”

Il suo nome deriva con ogni probabilità dal gioco bizzarro creato dalla natura: l’effetto dei lampi dei temporali nel Mediterraneo, che illuminavano l’isola e la rendevano visibile anche da lontano. Da qui Lampedusa. Appartenuta dal 1630 alla famiglia Tomasi – antenati dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del libro “Il Gattopardo”-. Diventata, tuttavia, famosa e ambita meta turistica, grazie ad un episodio ancora oggi avvolto nel mistero: il 15 aprile 1986 alle 17.30 una motovedetta libica, su ordine del colonnello Gheddafi, avrebbe bombardato con due missili Scud l’installazione radio americana Loran a Lampedusa. Una notizia che ha fatto il giro del mondo: c’è chi sostiene che non fu lanciato nessun missile, ma che fu una trovata degli americani (fecero passare due caccia sull’isola a elevatissima velocità simulando due bang supersonici) per contrastare l’avvicinamento politico-economico dell’Italia alla Libia. Insomma un espediente organizzato ad hoc.
Lampedusa oltre ad essere una meta ambita dai turisti per le sue bellezze naturali, proprio per la sua vicinanza all’Africa è anche lo scenario triste di storie di immigrati clandestini. Per riscattare la sua immagine e porre l’attenzione sul problema dell’immigrazione clandestina, dal 2003, durante l’ultimo week-end di settembre Claudio Baglioni organizza “O’Scià“, un festival musicale gratuito con la partecipazione di diversi artisti.

“O’Scià” dagli scatti di Serena Cimino


“Il vento di un respiro ci porterà vicino”. È questo lo slogan, che ha accompagnato la manifestazione di quest’anno, dal 28 settembre al 2 ottobre, sulla spiaggia della Guitgia. “Un’emozione dietro l’altra – racconta Serena Cimino, 25 anni, palermitana, studentessa del corso di laurea in professioni sanitarie alla Federico II di Napoli, che ogni anno non perde l’appuntamento con “O’Scià” -. Ogni sera abbiamo assistito a dei duetti che non vedremo mai, se non su quel palco magico, che ha visto alternarsi – tra gli altri – artisti, come: Roberto Vecchioni, Ornella Vanoni, Cristiano De Andrè, Noa, Francesco De Gregori…”.


“Per me Lampedusa è il Paradiso ed O’Scià una gradevole colonna sonora – conclude la studentessa -. Per i lampedusani e i clandestini è una piccola speranza, come una barchetta in mezzo al mare”.
Serena Marotta
(23-10-2010)

Addio Sandra Mondaini

“Ciao Sandra, un’altra persona con un cervello funzionante della televisione è sparita. Forse lassù lo puoi usare meglio. Tu e Raimondo ora siete, davvero, per sempre insieme”. Questo è solo uno dei numerosi messaggi che da questo pomeriggio stanno circolando sul web. Sono messaggi scritti dalla gente comune, dai suoi fan di tutte le età, per ricordare l’artista, la donna bella, elegante, di classe. La persona sensibile, altruista, ironica. E non solo. La compagna di Raimondo Vianello: si sono conosciuti nel 1958 e sposati dopo quattro anni. Loro sono stati insieme per cinquant’anni: una coppia che per sempre sarà ricordata come il simbolo dell’unione perfetta.
È morta oggi, Sandra Mondaini, 79 anni, poco prima delle 13, all’ospedale San Raffaele di Milano. Lei ha lottato per anni contro il cancro e lo ha fatto con dignità sino alla fine. La camera ardente sarà allestita negli studi televisivi Mediaset a Cologno Monzese, domani, dalle 16 alle 20, mentre i funerali si svolgeranno giovedì alle 11 nella parrocchia di “Dio Padre” di Milano 2. Sandra Mondaini – nata il primo settembre del 1931, figlia del pittore Giacinto Mondaini – ha iniziato la sua carriera negli anni Quaranta come modella. Poi il debutto al teatro, quindi il cinema, infine il successo in tv: da “Sbirulino” agli sketch “coniugali” con Raimondo in “Casa Vianello”.
Una carriera che ha dovuto abbandonare nel 2008. Poi cinque mesi fa il suo stato di salute è peggiorato dopo la perdita del marito Raimondo, morto il 15 aprile scorso. “Sandra e Raimondo sono l’amore che tutti sogniamo: sincero e vero, dove l’uno non può vivere senza l’altro. Per questo Sandra l’ha raggiunto”– scrive Marco -. Dal sito ufficiale ai social network, dai messaggi ai video, ognuno di loro ha per Sandra un pensiero, l’ultimo saluto. Dalla sua bacheca di Facebook Francesco la saluta così: «Voglio immaginare Raimondo che ti aspetta su una nuvoletta bianca… accogliendoti con un simpatico “ma pure qua mi sei venuta a cercare?!?”».

Serena Marotta
(21-9-2010)

Caterina Altamore ricoverata

Caterina Altamore, maestra precaria da 14 anni, da sette giorni ha lasciato Palermo per proseguire la protesta contro i tagli del decreto Gelmini insieme ai suoi colleghi a Roma…

Caterina Altamore è stata ricoverata questo pomeriggio, alle 15, all’ospedale San Giovanni di Roma: i medici le stanno facendo la seconda flebo e non vogliono dimetterla. La docente precaria di Palermo da sette giorni è in sciopero della fame davanti a Montecitorio per protestare contro i tagli del decreto Gelmini. “Sette giorni di digiuno per lei, che ha problemi di salute, sono già troppi – dice a “Italos” Liella Stagno, docente precaria e amica di Caterina. Caterina ha chiamato la sua famiglia e anche me per rassicurarci, anche se è molto provata per il digiuno e lo stress di questi lunghi giorni in strada. Sarebbe ora che la smettessero sia lei che Giacomo”, conclude Liella Stagno.

Caterina Altamore, 37 anni, palermitana, sposata e con tre figli piccoli (il più grande ha fatto la comunione quest’anno), è affetta da una patologia che non le consentirebbe il digiuno. Risale al 30 agosto l’appello lanciato dal marito della docente al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per chiedere il suo intervento sulla questione dei precari della scuola.

Lo stesso giorno in cui, prima della docente, anche Giacomo Russo, precario Ata palermitano, è stato ricoverato a Roma per un grave stato di disidratazione. Tuttavia, Russo, nonostante le condizioni di salute, ha deciso di lasciare l’ospedale e di raggiungere di nuovo i colleghi in sciopero davanti a Montecitorio.Sia Giacomo Russo che Caterina Altamore sono partiti venerdì scorso da Palermo, dove già dal 17 agosto si protesta per i tagli del personale scuola, per raggiungere i colleghi a Roma.

Serena Marotta
(2-9-2010)

Precari scuola: Ora patto con politici

In attesa che il ministro Gelmini accetti un confronto pubblico, Giacomo Russo e Caterina Altamore proseguono il digiuno davanti a Montecitorio. Intanto lanciano un’altra iniziativa…

Stamattina Giacomo Russo, lavoratore precario della scuola, è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove il medico ha riscontrato un grave stato di disidratazione. Nel pomeriggio le sue condizioni sono migliorate: «L’ho sentito al cellulare e stava un pochino meglio – racconta a “Italos” Liella Stagno, docente e amica di Russo-, ma invece di farsi fare gli esami necessari e riprendere ad alimentarsi, dopo aver fatto una semplice flebo, ha scelto di tornare al presidio di Roma mettendo in secondo piano la sua salute”.
Giacomo Russo e Caterina Altamore ormai da 5 giorni hanno lasciato Palermo per proseguire la protesta contro i tagli del decreto Gelmini davanti a Montecitorio. Continueranno lo sciopero della fame sino a quando il ministro Gelmini non accetterà un confronto pubblico. Una richiesta che ancora oggi è stata ricambiata con il silenzio. Nel frattempo, a Palermo, gli altri precari hanno occupato gli uffici del Csa.

Liella Stagno, in contatto con i suoi colleghi che si trovano a Roma, sta conducendo invece una battaglia sul web. Anche lei, docente disoccupata, lo scorso anno – nel periodo delle convocazioni – ha condiviso con Giacomo Russo e altri colleghi lo sciopero della fame: “Lo abbiamo interrotto – spiega l’insegnante – a seguito di promesse che sono rimaste ‘parole al vento’, a parte il contentino dei progetti regionali ancora non avviati e totalmente privi di garanzie”. E aggiunge: «Ero e resto disoccupata – e come me tanti miei colleghi – dopo aver dedicato anni alla formazione e al servizio degli alunni credendo nella mia professione di insegnante. Spero che i sacrifici che stanno facendo Caterina e Giacomo possano servire a qualcosa», conclude l’insegnante.

Serena Marotta
(31-8-2010)

Scuola, i precari protestano a Roma

Prima un sit-in davanti a Montecitorio. Poi i precari della scuola si sposteranno in viale Trastevere davanti al ministero dell’Istruzione…

Da piazza Politeama a Montecitorio: continua la protesta dei precari della scuola contro il decreto Gelmini. Hanno preso l’aereo stamattina, alle 8.30, da Palermo per raggiungere Roma. Ad attenderli, davanti alla Camera, altri insegnanti e tecnici della scuola di Roma e delle regioni del Sud. A rischio, a livello nazionale, ci sono circa 20 mila posti di lavoro.

Alcune decine di precari hanno partecipato al sit-in, mostrando degli striscioni con su scritto: «La scuola pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta» e ancora: «Tagli alla scuola: una truffa per tutti». In serata la protesta continuerà in viale Trastevere, davanti al ministero dell’Istruzione, dove un gruppo passerà la notte.

Tra i precari presenti nella Capitale, come già aveva annunciato ieri pomeriggio, c’è Giacomo Russo, Ata palermitano, che da dieci giorni ha iniziato lo sciopero della fame con altri suoi colleghi. A Roma con lui c’è anche Caterina Altamore, maestra precaria da 14 anni, che da oggi inizia il digiuno. L’intenzione è quella di proseguire ad oltranza: «fino a che il ministro Gelmini non accetterà un incontro pubblico e mi convincerà – precisa Russo – che la sua riforma farà bene alla scuola». È proprio la Sicilia la regione maggiormente penalizzata dalla riforma: a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro.

Serena Marotta
(27-8-2010)

Palermo, i precari della scuola scioperano in piazza

La protesta dei docenti e del personale Ata contro i tagli del decreto Gelmini si sposta dal Csa a piazza Politeama. In Sicilia a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro…

La protesta dei precari della scuola si sposta in piazza Politeama. Sono arrivati puntuali alle cinque del pomeriggio professori e personale Ata per opporsi ai tagli in Sicilia: a rischio ci sono oltre 4 mila posti di lavoro. Con loro sono scesi in piazza anche esponenti del Partito democratico, Udc, Italia dei Valori e anche il Comitato precari scuola in lotta di Palermo e Rita Borsellino.

Una protesta che è cominciata 9 giorni fa davanti al provveditorato di Palermo. Proprio negli uffici del Csa, ieri, c’è stato l’incontro tra il presidente della Regione, Raffaele Lombardo (accolto con i fischi dai precari in presidio in via Praga) e tre dei manifestanti: Salvo Altadonna, Giacomo Russo e Pietro Di Grusa che, oltre ad aver intrapreso con i suoi colleghi lo sciopero della fame, ha sospeso le medicine per la cura della sua cardiopatia. Lombardo ha chiesto loro di sospendere lo sciopero della fame. E ha aggiunto: “Chiederemo formalmente, come giunta regionale, che il governo torni sull’argomento”.

Stamattina, invece, c’è stato l’incontro in Prefettura a Palermo tra il sottosegretario del ministero dell’Istruzione, Giuseppe Pizza, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Mario Centorrino, e una delegazione dei precari della scuola. Durante l’incontro Pizza ha spiegato che il Governo è intenzionato a far leva sul turn over. Intanto Russo, uno dei precari in sciopero della fame, ha annunciato che da domani proseguirà la sua protesta contro il decreto Gelmini davanti a Montecitorio.

Serena Marotta
(26-8-2010)

Palermo, riparate le statue dei giudici Falcone e Borsellino

Restaurate e rimesse a posto le statue in gesso dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Le due sculture, realizzate da Tommaso Domina, sono state danneggiate venerdì in via Libertà, a Palermo. Resteranno lì sino a martedì prossimo, ma sotto scorta dei carabinieri.
Sull’atto vandalico sono in corso le indagini dei carabinieri.
Intanto, procedono gli eventi organizzati in ricordo di Paolo Borsellino assassinato dalla mafia insieme ai cinque agenti della scorta il 19 luglio del 1992. Poche le persone (quasi un centinaio) che stamattina hanno partecipato alla manifestazione “agende rosse” partita da via D’Amelio per raggiungere Castel Utveggio, a monte Pellegrino.

Luogo quest’ultimo che, secondo alcune tesi investigative, per anni avrebbe ospitato la sede del Sisde. Proprio da qui sarebbe partito l’ok per far esplodere l’autobomba piazzata in via D’Amelio quella domenica pomeriggio di diciotto anni fa.
Serena Marotta

18-7-2010