California Kiss, foto famosa di Elliott Erwitt

Raccontare con semplicità e ironia le emozioni che conferiscono gioia alla nostra quotidianità. Un compito non facile, ma che sicuramente riesce ad esercitare nello spettatore il fotografo statunitense Elliott Erwitt. Il suo sguardo ironico fa pensare a un mondo quasi surreale. Tra le sue foto, quella che raccontiamo in questo articolo, è quella intitolata “California Kiss“: una coppia del 1955 che si bacia dentro un’automobile e in cui l’immagine viene riflessa dallo specchietto retrovisore.
California Kiss - fotografia famosa - Elliott Erwitt

California Kiss (1955): la celebre fotografia di Elliott Erwitt

California Kiss: la storia della fotografia

E’ un bacio dato in riva al mare, immortalato a Santa Monica. Foto originale, romantica e soprattutto spontanea. Dove si intravede sullo sfondo il mare. I suoi scatti “rubano” momenti della vita quotidiana, osservandola da vicino. Tra i soggetti preferiti dal maestro: bambini, cani, spiagge, celebrità, politica. Per lui era importante “cogliere la frazione di secondo perfetta”. La totalità dei suoi scatti sono in bianco e nero, concentrandosi quasi esclusivamente su persone e animali, in grado di suscitare empatia nello spettatore. Emergono così le emozioni degli esseri umani. “Uno dei risultati più importanti che puoi raggiungere, è far ridere la gente. Se poi riesci, come ha fatto Chaplin, ad alternare il riso con il pianto, hai ottenuto la conquista più importante in assoluto. Non miro necessariamente a tanto, ma riconosco che si tratta del traguardo supremo”, sostiene Elliott Erwitt.

Elliott Erwitt

Il fotografo statunitense Elliott Erwitt
Indispensabile nella poetica dell’artista ciò che rappresenta l’anima della fotografia: l’osservazione. Un’analisi attenta della realtà intorno a noi. Osserva Erwitt:

Chiunque può diventare un fotografo con l’acquisto di una macchina fotografica, così come chiunque può diventare uno scrittore con l’acquisto di una penna, ma essere un buon fotografo richiede più che la semplice perizia tecnica. Basta poco per capire se qualcuno è dotato di senso di stile, senso della composizione e un grande istintività. Tuttavia, tutte le tecniche del mondo non possono compensare l’impossibilità di notare le cose.

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Dittico di Marilyn (opera di Andy Warhol)

Dopo la morte di Marilyn Monroe, avvenuta il 5 agosto 1962, quando la diva aveva appena 36 anni e fu trovata morta nella camera da letto della sua abitazione di Brentwood, a Los Angeles, Andy Warhol ne rimase profondamente colpito e rese Marilyn il mito che sopravvive alla morte. Ne derivarono molte tele che l’artista realizzò subito nel 1962. Tra queste, il più importante è il “Dittico di Marilyn” (titolo originale: Marilyn Diptych), che si trova conservato alla Tate Modern Gallerydi Londra, definito dai critici la terza opera più influente d’arte moderna.

Dittico di Marilyn - Marilyn Diptych - Andy Warhol

Dittico di Marilyn (Marilyn Diptych) – Opera di Andy Warhol del 1962

Altre opere di Warhol dedicate all’attrice sex-symbol sono: Marilyn (sempre del 1962) e Gold Marylin Monroe (del 1967).

Dittico di Marilyn: analisi della serigrafia

Il dipinto è stato realizzato utilizzando il processo di serigrafia. È composto da due tele d’argento dove la foto, una fotografia pubblicitaria del film Niagara (1953) della diva si ripete 50 volte (in 5 righe e 10 colonne). Di queste, 25 immagini si ripetono a colori, sul lato sinistro, mentre dall’altra parte, le altre 25 foto sono in bianco e nero. Proprio a voler evidenziare, probabilmente, il rapporto tra la vita e la morte dell’attrice.

Amo

Amo. Stanotte amo.
Il tuo viso, la tua forza,
il tuo essere adorabile, amo.
Stanotte amo. 
In silenzio.
Amo, le tue mani,
i petali della tua bocca.
Amo il delizioso movimento della tua testa,
che accenna ad un sì.
Amo, stanotte amo…
Serena Marotta



Matisse e i “ritagli”

Niente pennello: forbici, tempera e carta.
Sagome di donna,
blu come il cielo,
blu come il mare profondo,
che respira.
Respirano i suoi disegni di donne nude,
aggrovigliate, dal colore deciso,
mani sulla testa, pensanti.
Sono donne che hanno una mente,
donne di carta, che non perdono la loro eleganza e raffinatezza.
Donne sinuose, passione di sensi.
Determinato come le sue donne,
scalfisce il dolore e ne trae la forza per esprimersi,
intelletto come pochi,
la sua forza è nell’arte e con l’arte.
Niente passioni improvvise sui volti,
nessun movimento violento:
donna come un fiore d’acciaio,
forza e sensibilità,
che la rendono unica.
Serena Marotta
(pensieri ispirati da “Nudi blu”)