Sulla strada bagnata di pioggia
Si riflette con grigio bagliore
La luce di una lampada stanca:
e tutto intorno è silenzio.
(Peppino Impastato)
Peppino Impastato: Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978
Sulla strada bagnata di pioggia
Si riflette con grigio bagliore
La luce di una lampada stanca:
e tutto intorno è silenzio.
(Peppino Impastato)
Peppino Impastato: Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9 maggio 1978
La Corte d’Assise d’Appello di Palermo ha infatti assolto Vito Mazzara (che era stato condannato in primo grado), come esecutore materiale dell’omicidio di Mauro Rostagno. Un giornalista scomodo che stava indagando, tra le altre cose, anche sul delitto del commissario di poliizia Luigi Calabresi. Confermato l’ergastolo invece per il presunto mandante dell’omicidio, Vincenzo Virga
Secondo i giudici non è Vito Mazzara il killer che ha ucciso il giornalista Mauro Rostagno. È quanto stabilito lunedì 19 febbraio dalla Corte di Assise d’Appello di Palermo. Vito Mazzara è stato assolto dunque, ribaltando la sentenza di primo grado. Mentre è stato confermato l’ergastolo per Vincenzo Virga, cioè il mandante dell’omicidio. Facciamo un passo indietro.
Il 13 maggio 2016 comincia a Palermo il processo d’appello per l’omicidio del giornalista Mauro Rostagno. Mauro Rostagno viene assassinato a 46 anni il 26 settembre del 1988. È tardi, quella sera, Mauro saluta i colleghi e lascia la redazione della tv. Sale sulla sua Duna con lui c’è una giovane assistente, Monica Serra. Per strada, lungo il viottolo che conduce alla Saman, a Lenzi, in provincia di Trapani, è vittima dell’agguato: il killer lo fredda con un fucile a pompa calibro 12 e una pistola calibro 38. Mentre la giovane al suo fianco si salva rannicchiandosi ai piedi del sedile.
Ma chi è Mauro Rostagno? Mauro Rostagno nasce a Torino il 6 marzo del 1942. Figlio di dipendenti della Fiat, decide di sposarsi giovanissimo: a soli 19 anni, dopo essersi diplomato al liceo scientifico. Dal matrimonio nasce Maddalena, poco dopo Mauro lascia la moglie e l’Italia. Si trasferisce in Germania, poi in Inghilterra ma ha nel cuore un desiderio, cioè quello di fare il giornalista. Così torna in Italia e a Trento si iscrive alla facoltà di Sociologia. Nel 1966 diventa uno dei leader del Movimento degli studenti. Quindi fonda Lotta Continua, un movimento politico dall’ideologia comunista. Si laurea con il massimo dei voti nel 1970.
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Lo scopo della pagina Facebook Basta ca tu veni a pigghiari Palermo (Basta che vieni a prendere l’oggetto, ndr) è quello di aiutare le persone che si trovano in situazione di disagio economico a poter scegliere tra le numerose donazioni di mobili, elettrodomestici e altri oggetti di seconda mano, per potersi arredare casa, trovare un letto su cui dormire, una lavatrice e tante altre cose che magari non possono permettersi di acquistare in un negozio. C’è chi è studente, chi non lavora, così Giuseppe Di Paola, un impiegato palermitano di 44 anni ha avuto l’idea tre anni fa di creare una vetrina social dove potersi – senza scopo di lucro ma solo sociale – scambiare oggetti. L’unica condizione è che gli oggetti donati devono essere trasportati dalla persona interessata ad avere l’oggetto.
Da qui anche la collaborazione con altre pagine simili, che magari si occupano di altro genere di bisogni: dagli alimentari ai vestiti per bambini e adulti: è questo il caso, ad esempio, della pagina Gli angeli della porta accanto. Grazie ad una sinergia tra le due pagine è stato possibile anche arredare di nuovo la casa ad una signora di Palermo, che, a causa di un incendio, aveva completamento perso tutto. Così Giuseppe insieme a Gli angeli della porta accanto si è rimboccato le maniche e con l’aiuto del social ha rifatto con la collaborazione della gente, che ha messo a disposizione manodopera, competenze e oggetti d’arredo, l’appartamento alla signora.
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Aveva un sogno nel cassetto Cristina Esposito e oggi quel sogno, costato sacrificio e fatica, è diventato una realtà.
Trentottenne, imprenditrice palermitana, con una figlia di dodici anni da fare crescere e un compagno da amare, Cristina giovane donna determinata ha portato a Palermo una nuova realtà: una scuola di moda e sartoria, la “Mode school”, in uno dei quartieri più difficili e periferici della città: Bonagia.
Così in un locale, che un tempo era il circolo ricreativo per i ragazzi della cooperativa, che si trova in via Guido Rossa, 3, vicino al cinema Lubitsh, oggi c’è una scuola dove si insegna l’arte di disegnare abiti, a cucirli.
Un’arte, quella della sartoria, che era in città riservata ad una élite. Oggi non è più così grazie alle idee di Cristina.
Una scuola, dicevamo, dove è possibile studiare, confrontarsi, lavorare. «È un’industria culturale e settore delle arti che unisce artigianato, conoscenza del passato e del presente, dei vecchi e dei nuovi materiali», spiega l’imprenditrice palermitana. Sono corsi di studio rivolti agli studenti « interessati alla progettazione moda e al costume».
Cristina ha anche importato in città il metodo Sitam. Un metodo nato a Padova nel 1946, «anno in cui la famiglia Padovani, già nota per la sua tradizione nel campo della sartoria, mette a punto un particolare strumento di lavoro, la SQUADRA tecnica (DIMA), che permette a chiunque, in breve tempo, di tagliare con sicurezza su stoffa qualsiasi capo di abbigliamento».
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Hanno fatto da scudo al motociclista che ieri sera è andato a schiantarsi contro un’auto in sosta al Foro Italico, a Palermo. Sono Alessio, Sabrina e Luca dell’associazione “Angeli della Notte”. I tre ragazzi hanno visto l’uomo volare sull’asfalto e il casco è arrivato a 200 metri. Una brutta esperienza quella vissuta dai volontari ieri sera intorno alle 23, che hanno immediatamente chiamato il 118. Nell’attesa dell’ambulanza si sono messi per strada con le pettorine luminose per segnalare l’incidente, evitando così il peggio. L’uomo, 43enne, si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Civico di Palermo, ha riportato diverse fratture.
“Il motociclista ha colpito l’auto parcheggiata sul retro. Dentro l’auto c’erano delle persone e l’autista è sceso sconvolto. Era spaventato”, spiega Alessio che da novembre è volontario dell’associazione. Subito si sono radunate delle persone che hanno aiutato “Gli Angeli della notte” a coprire il corpo del motociclista con degli ombrelli perché nel frattempo si è messo a piovere”, racconta Alessio ancora sconvolto dopo l’incidente a cui ha assistito. Hanno aspettato che arrivasse l’ambulanza, facendo da scudo e proteggendo l’uomo ferito sull’asfalto. L’impatto è avvenuto nella corsia del Foro Italico in direzione di piazza Tredici Vittime, all’altezza del Nh hotel, che si trova poco prima di via Lincoln.
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Il profumo della carta stampata, in un meraviglioso contenitore: il libro. Tutto lungo il Cassaro di Palermo, la via dedicata ai libri che, per la terza edizione, anche quest’anno apre le porte a “La via dei librai”, la manifestazione culturale organizzata dall’associazione Cassaro Alto.
Prenderà il via domani a partire dalle dieci di mattina e vedrà autori, editori, associazioni culturali e artisti impegnati lungo la strada con spazi espositivi per poter leggere, acquistare i libri, assistere alle presentazioni che si svolgeranno per l’intera giornata lungo le isole: Consolo, Sciascia e Quasimodo.
Tre le giornate dedicate ai libri: il 21, il 22 e il 23 aprile. È la festa del libro, della “Città che legge”, dal titolo dell’edizione numero tre della manifestazione. Una manifestazione resa possibile grazie all’operato di artigiani e commercianti che si sono riuniti e hanno formato l’associazione Cassaro Alto, che ha preso il via a partire dal 3 dicembre 2015. Un’associazione che ha lo scopo di far conoscere « a livello cittadino, nazionale e internazionale il patrimonio di artigiani e commercianti che operano, alcuni di essi da oltre cento anni, sul Cassaro e che con il loro sapere, costituiscono un tesoro di inestimabile valore.». E poi dal 20 dicembre 2016 il Sindaco della Città di Palermo ha conferito all’Associazione Cassaro Alto il riconoscimento di “Tessera di un mosaico prezioso della Città di Palermo”.
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“Ciao, IBTISAM! IL caso Ilaria Alpi” di Serena Marotta, pubblicato da Informazione libera è disponibile:
Libreria Mondadori (via Villareale 25, Palermo)
Libreria Zacco (corso Vittorio Emanuele, Palermo)
Libreria ModusVivendi (via Quintino Sella, Palermo)
Libreria Multiservices (corso Tukory, 282)
Libreria Fahrenheit 451 (via Carlo Cattaneo, 33, Nettuno (RM)
info: press.informazione@libero.it
Al via la 3a edizione dell’evento, nato da un’idea di artigiani e librai: una tre giorni di mostre e presentazioni lungo l’itinerario barocco e arabo-normanno
Si respira l’odore della carta stampata, questa mattina, lungo il Cassaro, a Palermo, per la terza edizione de “La via dei librai”, la manifestazione dedicata ai libri, organizzata dall’associazione Cassaro Alto, nata da un’idea di artigiani e librai tre anni fa e adottata dal comune di Palermo, che da generazioni si tramandano la passione per la cultura.
Già dalle prime ore del mattino nel cuore del capoluogo siciliano, nel tratto di strada che si estende dalla Cattedrale della città Capitale della Cultura 2018 sino al Teatro del Sole, conosciuto come “Quattro Canti” – dove ha inizio l’itinerario barocco della città – si assiste ad un viavai di gente, palermitani orgogliosi e turisti, che si fermano negli oltre 50 espositori dislocati lungo il corso Vittorio Emanuele (Il Cassaro, appunto) per acquistare libri.
E non solo: foulard che ritraggono i magnifici monumenti della città, acquarelli, quadri, souvenir, coppole (il tipico cappello siciliano).
I palchi sono stati installati tra i monumenti in stile arabo-normanno, come quello posto sul piano della Cattedrale intitolato allo scrittore e giornalista Vincenzo Consolo. Qui a partire da questa mattina si sono alternate le presentazioni dei libri, dopo l’inaugurazione che ha avuto il via alle 9.45 con la partecipazione degli alunni del Convitto nazionale “Giovanni Falcone”. E ancora: lezioni open space, sempre davanti all’imponente Cattedrale in stile arabo-normanno, dedicate agli alunni. A seguire la presentazione del libro “Viva Palermo e Santa Rosalia” di e con Sara Favarò. Non può mancare infatti il riferimento alla Santuzza (Santa Rosalia, patrona della città).
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