Sarà presentato alle 18 mercoledì 12 febbraio presso la libreria Mondadori di via Villareale, 25, a Palermo, il romanzo “I sensi. Uomini di un certo tipo” di Serena Marotta. Insieme all’autrice dialogherà la giornalista Giusy Messina. L’attrice Giuditta Vasile leggerà alcuni brani del libro.
Il ricavato della vendita dei libri sarà donato alla signora Benedetta Morici, madre di Beatrice, una bimba di cinque mesi che non c’è più. E’ deceduta il 30 agosto 2018 dopo un intervento al cuore che ha provocato l’arresto cardiaco e una grave ischemia cerebrale. Dopo la sua morte è stata aperta un’inchiesta. La mamma di Beatrice chiede verità e giustizia.
Il libro
Un viaggio immaginario nel mondo del disagio mentale, una storia d’amore e di erotismo, ambientata a Palermo. Il libro “I sensi. Uomini di un certo tipo” è un intreccio di vite che corrono veloci: c’è Giada, la protagonista, che è una giovane giornalista appassionata del suo lavoro e che si scopre innamorata di uno psichiatra affascinante che si ritrova ad intervistare. Ma ci sono anche altre storie. Quelle narrate sono vite che si nutrono di piccole cose, di gesti, di desiderio. Sono vite rinchiuse all’interno di un ospedale psichiatrico, quindi storie di sofferenza ma con la possibilità di riprendere in mano la propria esistenza. Sono persone con la voglia di vivere e recuperare una vita “normale” in un mondo studiato per chi è “normale”.
L’autrice
Serena Marotta è nata a Palermo il 25 marzo 1976. Autrice di “Ciao, Ibtisam! Il caso Ilaria Alpi”, questo è il suo secondo libro. È una giornalista pubblicista, laureata in Giornalismo. Ha collaborato con il Giornale di Sicilia e con La Repubblica, ha curato vari uffici stampa. Scrive per diversi quotidiani online ed è direttore responsabile del giornale online radiooff.org.
25 anni dopo, inchieste, depistaggi e richiesta di archiviazione: il caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin due iniziative a Roma per dire #NoiNonArchiviamo. E un contributo arriva anche da Palermo con un libro
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin | Le iniziative a Roma il 19 e 20 settembre – meteoweek.com
Due iniziative si svolgeranno a Roma nei giorni: giovedì 19 e venerdì 20 settembre per dire #NoiNonArchiviamo il caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Giovedì 19 settembre, alle 12, nella sede della Fondazione Paolo Murialdi si terrà una conferenza stampa per annunciare l’istituzione di un fondo speciale che raccoglierà tutto l’archivio di Ilaria Alpi. Mentre venerdì 20 la Fnsi, l’Usigrai, il Comitato di redazione del Tg3, Articolo 21, Libera Informazione e associazione Amici di Roberto Morrione promuoveranno un presidio davanti al tribunale di Roma in concomitanza con la nuova udienza sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Roma.
Chi erano Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin | Le iniziative a Roma il 19 e 20 settembre – meteoweek.com
Ilaria Alpi era nata a Roma il 24 maggio del 1961. Dopo aver conseguito la maturità classica, aveva studiato lingue e aveva un’ottima conoscenza della lingua araba. Nel 1990 aveva vinto il concorso in Rai, ma prima dal Cairo aveva collaborato con Paese Sera, con L’Unità e altre testate. Miran Hrovatin era nato a Trieste l’11 settembre 1949: fotografo e operatore di ripresa assassinato a Mogadiscio il 20 marzo 1994 in Somalia, insieme alla giornalista del Tg3 Ilaria Alpi.
L’ultimo viaggio di Ilaria e Miran
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin | Le iniziative a Roma il 19 e 20 settembre – meteoweek.com
Marzo 1994: era per Ilaria Alpi il suo settimo viaggio in Somalia. Insieme a lei c’era l’operatore Miran Hrovatin di Trieste. È stato il loro ultimo viaggio in Somalia. In quelle strade di Mogadiscio si perde il senso di verità e giustizia. Quella che per tanti anni è stata la battaglia di Luciana e Giorgio Alpi, che oggi non ci sono più. Due persone che con compostezza, nonostante il dolore per la morte della propria unica figlia, si sono battuti con e contro la giustizia nella speranza di arrivare a dare un nome e un volto agli assassini della loro Ilaria.
A Bosaso, in Somalia, Ilaria “stava facendo un’inchiesta sulla tangentopoli somala legata alla tangentopoli italiana”, così come risulta dalla testimonianza di una fonte confidenziale del Sisde di cui non è stata rivelata l’identità nel 2002 durante il processo di Appello bis contro Hashi Omar Hassan da parte del capo del Sisde Mori che, chiamato a testimoniare tra gli altri, dichiara la fonte attendibile ma ancora in attività, specificando che la fonte dei servizi è diversa da quella della Digos di Udine: anche in questo caso l’allora dirigente, la dottoressa Motta non svela l’identità della sua fonte appellandosi all’articolo 203 del codice di procedura penale. Entrambe le fonti concordano sul movente: l’indagine che Ilaria stava conducendo sui traffici illeciti. Ma come è stato riferito dall’ex Sisde in questi giorni la fonte confidenziale è irreperibile. Notizia che è stata riportata nella richiesta di archiviazione avanzata dal pm e in attesa di valutazione del Gip.
Se dovessero chiedermi un solo aggettivo per descrivere questa lettura, a primo impatto e senza pensarci una volta, risponderei: inaspettata.
Inaspettata è stata la possibilità di leggere questo libro di Serena Marotta.
Inaspettato è stato lo stile poco convenzionale. Diretto, senza giro di parole o fronzoli: come se noi stessimo agendo insieme a Giada, la protagonista.
Inaspettato è stato l’apprezzamento immediato di uno stile mai letto (complice anche la bravura dell’autrice).
Inaspettata è stata la protagonista, con la quale a un certo punto avrei tanto desiderato prendere un caffè, parlarle, consigliarla.
Inaspettata è stata anche la storia bilaterale, una romantica e una più psicologica e introspettiva (mi si passino i termini).
Inaspettato è stato tutto: ho inizio la lettura credendo di aspettarmi una cosa e l’ho conclusa chiudendo l’ultima pagina di un qualcosa che mai mi sarei immaginata.
Non voglio sprecare tutti gli aggettivi del vocabolario per descrivere questo romanzo, risulterebbero troppi e apparirebbe forzato.
Il termine inaspettato rispecchia a pieno questo libro: un romanzo inaspettatamente bello, inaspettatamente travolgente e dall’immedesimazione inaspettata.
Un inaspettato bello, di quelle sorprese che ti fanno sorridere e che non ti aspetti, ma che poi ringrazi perché sono arrivate.
Trovo inutile anche parlare di Giada, Paolo e Luigi… ormai li sento miei, come fossero amici di vecchia data e qualsiasi cosa detta mi darebbe l’impressione di parlare alle loro spalle.
O ancora, spendere parole per Claudia, Simona e tutte le altre persone che Giada ha conosciuto in questo suo “viaggio”. Sarebbe, in questo caso, come violarne un segreto.
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36 anni fa l’omicidio del magistrato: intervista all’autista Giovanni Paparcuri
Il magistrato Rocco Chinnici arriva a Palermo quando si era consumata la prima guerra di mafia: l’omicidio di un boss locale (1966) e la strage di viale Lazio (1969): uomini vestiti con uniformi di polizia (appartenenti a differenti famiglie mafiose) si intrufolano negli uffici del costruttore Girolamo Moncada, che si trovano in viale Lazio e che sono il covo del boss Michele Cavataio, soprannominato il Cobra, capo della famiglia dell’Acquasanta e reputato colpevole di aver dato il via alla prima guerra di mafia.
I primi processi di mafia istruiti dal giudice Chinnici saranno quello per l’omicidio del boss locale Francesco Mazzara e la strage di viale Lazio. Da qui a partire dal 1970 si occuperà del fenomeno mafioso, degli intrecci tra “uomini d’onore” e politici e imprenditori.
La casa editrice Informazione libera presenta i suoi libri
Sarà inaugurato venerdì 2 agosto alle 18 l’evento “Terrasini in love” organizzato da Whats’Art e patrocinato dal comune di Terrasini. Tre giorni all’insegna della cultura.
Tanti gli eventi in programma: dalla recitazione alle mostre alla presentazione di libri.
Ecco il programma:
Venerdì 2 Agosto 2019 Vernissage
18:00 Inaugurazione con interpretazione del V canto della Divina Commedia a cura dell’attrice
“Gabriella Pillitteri”
–taglio del nastro con il Sindaco “Giuseppe Maniaci” e l’assessore “Vincenzo Cusimano”
-Presentazione progetto “Terrasini in love” a cura di whats’Art group con lo storico d’arte “Davide
Valdesi”
Artisti Adriana Bellanca, Alessandra Scarpisi, Angela Sarzana, Annita Borino, Barbara Bruca,
Carmen Frisina, Cinzia Romano, Clotilde Alizzi, Daniela Marcianò, Daniela Pisciotta,
Davide Mancuso, Davide Valdesi, Mariano Di Cristina, Nicoletta Militello, Noemi Gulizzi,
Pietro Sanfilippo, Rosario Cali’, Salvatore Neve, Tommaso Salemi, Tony Polizzi.
18:30 Concerto musicale a cura della maestra Pia Tramontana – coro di voci bianche Teatro dei
ragazzi.
19:30 presentazione del libro “Casi scottanti e birre gelate” di Marina Caserta edizione
“Informazione libera” – seguirà la presentazione del libro inchiesta “Ciao, IBTISAM! Il caso Ilaria Alpi” di Serena Marotta e del suo romanzo “I sensi. Uomini di un certo tipo”.
Conservo nella mia libreria uno dei tanti romanzi di Andrea Camilleri. Oggi stringerlo tra le mani e sfogliarlo, mi dà una sensazione di un’eco lontana: il maestro siciliano non c’è più.
Ci ha lasciati stamattina. È morto a Roma all’età di 93 anni.
Era il 1994 quando consegnò a Sellerio il suo primo romanzo “La Forma dell’Acqua” della serie di indagini del commissario Montalbano. Da quel giorno ne ha pubblicati trenta.
Poi la vista lo ha abbandonato e grazie alla sua fedele assistente Valentina Alferj, continuava a dare vita ai suoi personaggi. Eppure da quando era diventato cieco i suoi sogni erano tutti a colori, come se gridassero, come se il sogno gli regalasse la ricompensa per il buio a cui era costretto nella realtà. Pensava in siciliano ed è stata questa la chiave del suo successo.