Dama a Mosca (opera di Vasilij Kandinsky)

Serena Marotta23 maggio 2016

Onde di pizzo sul petto, abito giallo molto decorato, la collana al collo, i bottoni disegnati sul corpetto. È il dipinto dal titolo “Dama a Mosca“, un olio su tela, di centimetri 108,8 x 108,8 datato 1912, del pittore Vasilij Kandinsky e conservato presso la Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco.

Dama a Mosca - Kandinsky - Lady in Moscow

Dama a Mosca (1912, Vasilij Kandinsky)

Dama a Mosca: analisi del dipinto

In questo dipinto lo spettatore è orientato a osservare due elementi: la dama e le due macchie sulla sinistra della donna nel quadro. Un modo per rappresentare l’esteriorità e l’interiorità della donna. Curata nei particolari, il viso della dama è molto truccato e anche la pettinatura risulta essere elaborata. Sulla destra della donna, si vede un cagnolino bianco, mentre alla sua sinistra vi è una rosa.

Sullo sfondo si vedono i palazzi, dai colori intensi e dalle forme decise, sulla strada ci sono diversi elementi che danno la sensazione dello svolgersi dell’azione: la carrozza quasi nascosta dalla testa della dama, il cane che si sta per sollevare, il passante che tiene il cappello. Sulla parte bassa, si trovano toni scuri proprio per equilibrare la macchia scura dipinta in alto. La rosa è evidenziata dal colore azzurro che la circonda e rappresenta l’animo della donna.
Sembra che in questo quadro Kandinsky abbia voluto rappresentare la sua compagna Gabriele Münter, della quale l’artista vuole sottolineare la volubilità. Le scriveva nel 1903: “…al mattino stanca, pessimista. Alla sera allegra, speranzosa…”.


Da qui, l’idea di usare la macchia nera per rappresentarne il pessimismo e il rosa per l’allegria.
Così diceva il fondatore dell’arte astratta:

Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.

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"Cu ti lu dissi"

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Cu ti lu dissi  
La la la…
Cu ti lu dissi ca t’haju a lassari
megliu la morti e no chistu duluri
ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru
ciatu di lu me cori l’amuri miu si tu.
ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru
ciatu di lu me cori l’amuri miu si tu.
La la la…
Cu ti lu dissi – a tia – nicuzza
lu cori mi scricchia – a picca a picca a picca a picca .
ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru
ciatu di lu me cori l’amuri miu si tu.
ahj ahj ahj ahj moru moru moru moru
ciatu di lu me cori l’amuri miu si tu.
Lu primu amuri lu fici cu tia
e tu schifiusa ti stai scurdannu a mia
paci facemo oh nicaredda mia
ciatu di l’arma mia (l’amuri miu si tu).
paci facemo oh nicaredda mia
ciatu di l’arma mia (l’amuri miu si tu).

La la la la…

Sull’oro di Klimt…

Donna fatale e crudele,
eroina, seduttrice e assassina.
Gioielli che avvolgono il corpo,
provocatrice ornata d’oro,
accarezzi i sogni.
Nobile, dall’animo selvaggio,
perdi l’amore.
Vincitrice del tuo ideale,
racchiusa, seminuda, in una cornice.
Ebrea, eroina, salvi la tua città,
Betulla, dall’assedio,
attirando a te il generale,
decapitandolo.
Pennellate d’oro,
dipingono le tue forme.
Capelli neri, labbra rosse e sguardo languido,
ti volgi adesso verso lo spettatore,
con le mani afferri la tua vittima…

Serena Marotta


E penso a te

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Io lavoro e penso a te
torno a casa e penso a te
le telefono e intanto penso a te
Come stai? E penso a te
Dove andiamo? E penso a te
Le sorrido abbasso gli occhi e penso a te
Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando cercando
Scusa
…è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te
sono al buio e penso a te
chiudo gli occhi e penso a te
io non dormo e penso a te
pausa
Non so con chi adesso sei
non so che cosa fai
ma so di certo a cosa stai pensando
è troppo grande la città
per due che come noi
non sperano però si stan cercando cercando
Scusa
…è tardi e penso a te
ti accompagno e penso a te
non son stato divertente e penso a te
sono al buio e penso a te
chiudo gli occhi e penso a te

io non dormo e penso a te

Per i tuoi larghi occhi

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Per i tuoi larghi occhi,
per i tuoi larghi occhi chiari
che non piangono mai,
che non piangono mai.
E perché non mi hai dato
che un addio tanto breve,
perché dietro a quegli occhi
batte un cuore di neve.
Io ti dico che mai
il ricordo che in me lascerai
sarà stretto al mio cuore
da un motivo d’amore.
Non pensarlo perché
tutto quel che ricordo di te,
di quegli attimi amari,
sono i tuoi occhi chiari.
I tuoi larghi occhi
che restavan lontani
anche quando io sognavo,
anche mentre ti amavo.
……………………………
E se tu tornerai
t’amerò come sempre ti amai,
come un bel sogno inutile
che si scorda al mattino.
Ma i tuoi larghi occhi,
i tuoi larghi occhi chiari
anche se non verrai

non li scorderò mai.

A te

Accarezzarti è il sogno che si avvera. 
Ho guardato per ore il tuo viso senza annoiarmi mai. 
Ho sentito impazzire il battito sino a togliermi il respiro. 
Più desideravo il tuo corpo, più si accendeva il mio. 
Adesso sento crescere il desiderio e afferro il tuo. 
Confortami ancora con la tua voce sublime, fammi scivolare sulle tue parole, poi afferrami nel buio di questa notte e rendi infiniti i nostri giorni.
Serena Marotta

Palermo, 8 maggio 2016 4.00 A.M.


Giuditta I (opera di Gustav Klimt)

Giuditta I“, donna fatale e crudele, è un quadro di Gustav Klimt, realizzato nel 1901. Esso misura cm 84 x 42, è un olio su tela, conservato a Vienna, all’Österreichische Galerie Belvedere, Schloss Belvedere. In questo dipinto è raffigurata l’eroina biblica che sedusse il generale Oloferne e che poi lo uccise. Rappresenta “la femminilità assassina“.

Giuditta I - Judith I - Klimt

Giuditta I (Judith I, 1901, celebre dipinto di Klimt)

Giuditta I: analisi del quadro di Klimt

Giuditta è dipinta seminuda, in modo provocatorio, indossa gioielli art nouveau, con una pettinatura che segue la moda contemporanea. La pennellata è simile a quella utilizzata per la “Fattoria delle betulle” e contrasta in maniera volontaria con lo sfondo, sia per l’uso massiccio dell’oro, sia per la bidimensionalità.
La cornice è disegnata dall’artista e realizzata dal fratello Georg Klimt in rame sbalzato. Il dipinto ha un taglio verticale accentuato con la figura di Giuditta, dalla grande carica erotica, che domina l’immagine.

Giuditta I - Klimt - dettaglio della testa di Oloferne

Il dettaglio della testa di Oloferne
La testa di Oloferne è rappresentata appena di scorcio, la si nota in basso a destra. Gli incarnati della figura danno una resa tridimensionale, mentre il vestito è trattato con un decorativismo bidimensionale, il tutto in una fusione che ha una resa astratta, di grande eleganza formale.


Giuditta, nell’antico Testamento, fu una nobile vedova ebrea che salvò la sua città di Betulla dall’assedio degli Assiri, riuscendo a sedurre per poi decapitarlo il generale Oloferne. Lo stesso tema è presente nella celebre opera “Giuditta e Oloferne” di Caravaggio.

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