Sei il giorno più bello

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Mano fredda di una carezza d’estate,
parole recitate seguono il vento,
ed è un giorno felice.
Felice di quello sguardo attento,
gentile, vellutato.
Si incontrano le labbra,
il dolce suono del mare fa eco,
note bisbigliano dalle casse,
mentre una danza di corpi accende il giorno,
libera da sentimenti ipocriti.

Serena Marotta

Nudi Blu (serie di opere di Matisse)

Forbici e ritagli di carta, furono gli strumenti di lavoro utilizzati alla fine del 1940 da Henri Matisse, che introdusse una nuova forma d’arte: “cut-out. L’artista riuscì a creare delle opere magnifiche tagliando fogli in differenti forme, dalle organiche alle geometriche, per poi realizzare vivaci composizioni. All’inizio, si trattò di composizioni dalle dimensioni modeste, ma poi diventarono murali o camera size. Matisse realizzò una serie di lavori chiamata “Nudi Blu“.
Matisse - Nudo blu

La serie di Nudi Blu

Con la serie di “Nudi Blu” di Matisse si concretizza l’esempio di questa nuova arte del pittore francese: le opere mostrano sempre una donna nuda ripresa in più posizioni, su sfondo chiaro e corpo blu. Si tratta di straordinarie silhouette ritmate, essenziali, astratte. Sono composizioni decorative, chiamate appunto “papier découpés”, a un colore, nel caso dei “Nudi blu“, che vengono ritagliate e incollate sopra dei cartoncini leggeri, contornate da sottili margini bianchi.

La serie “Nudi Blu” di Henri Matisse venne completata nel 1952
Rappresentano un inno alla vita i collage dell’artista, creati in età matura, usando proprio le forbici in sostituzione del pennello. Matisse non si arrese alla sua malattia, al declino fisico e si ingegnò creando opere magnifiche, brillanti, di grandi dimensioni. Il pittore sosteneva che un vero artista “non dovrebbe essere mai prigioniero di se stesso, della sua reputazione, del suo stile o del suo successo”. Una lezione che ha lasciato il segno nel mondo dell’arte e non solo.
In questa serie di “Nudi blu“, l’artista crea con le forbici la sagoma esteriore della donna e ne scolpisce anche i contorni all’interno della figura; vi è assenza di prospettiva, le forme sono semplificate, assenza di chiaroscuro, esaltazione del colore, tutto ciò che caratterizza appunto il pensiero artistico fauvista.

La seconda vita di Matisse

Quando Matisse si dedicò ai ritagli, i medici gli avevano diagnosticato un cancro e, per questo, fu sottoposto ad un delicato intervento e lui pensava che non ce l’avrebbe fatta. Rimase su una sedia a rotelle, ma iniziò per lui una seconda vita. Così si dedicò a questo nuovo linguaggio visivo: un modo per “scolpire” il colore con i ritagli di carta. Li realizzò tra il 1943 e il 1947, raccogliendoli nel volume “Jazz”, un libro in 20 tavole conservato al Centre Pompidou.
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California Kiss, foto famosa di Elliott Erwitt

Raccontare con semplicità e ironia le emozioni che conferiscono gioia alla nostra quotidianità. Un compito non facile, ma che sicuramente riesce ad esercitare nello spettatore il fotografo statunitense Elliott Erwitt. Il suo sguardo ironico fa pensare a un mondo quasi surreale. Tra le sue foto, quella che raccontiamo in questo articolo, è quella intitolata “California Kiss“: una coppia del 1955 che si bacia dentro un’automobile e in cui l’immagine viene riflessa dallo specchietto retrovisore.
California Kiss - fotografia famosa - Elliott Erwitt

California Kiss (1955): la celebre fotografia di Elliott Erwitt

California Kiss: la storia della fotografia

E’ un bacio dato in riva al mare, immortalato a Santa Monica. Foto originale, romantica e soprattutto spontanea. Dove si intravede sullo sfondo il mare. I suoi scatti “rubano” momenti della vita quotidiana, osservandola da vicino. Tra i soggetti preferiti dal maestro: bambini, cani, spiagge, celebrità, politica. Per lui era importante “cogliere la frazione di secondo perfetta”. La totalità dei suoi scatti sono in bianco e nero, concentrandosi quasi esclusivamente su persone e animali, in grado di suscitare empatia nello spettatore. Emergono così le emozioni degli esseri umani. “Uno dei risultati più importanti che puoi raggiungere, è far ridere la gente. Se poi riesci, come ha fatto Chaplin, ad alternare il riso con il pianto, hai ottenuto la conquista più importante in assoluto. Non miro necessariamente a tanto, ma riconosco che si tratta del traguardo supremo”, sostiene Elliott Erwitt.

Elliott Erwitt

Il fotografo statunitense Elliott Erwitt
Indispensabile nella poetica dell’artista ciò che rappresenta l’anima della fotografia: l’osservazione. Un’analisi attenta della realtà intorno a noi. Osserva Erwitt:

Chiunque può diventare un fotografo con l’acquisto di una macchina fotografica, così come chiunque può diventare uno scrittore con l’acquisto di una penna, ma essere un buon fotografo richiede più che la semplice perizia tecnica. Basta poco per capire se qualcuno è dotato di senso di stile, senso della composizione e un grande istintività. Tuttavia, tutte le tecniche del mondo non possono compensare l’impossibilità di notare le cose.

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